Pietrasanta e la Versilia

Pietrasanta Capoluogo della Versilia storica, centro per la lavorazione del marmo e del bronzo d'importanza internazionale, crocevia di scultori provenienti da tutto il mondo. Grazie a un centro storico ricco di monumenti e ben curato, il paese ha con il tempo preso il volto di un vera e propria città d'arte, con numerose gallerie e grandi esibizioni stagionali sulla Piazza del Duomo e nella Chiesa di Sant'Agostino.
La Versilia offre varie possibilità di soggiorni sia al mare, che in prima collina, che in montagna, Le Alpi Apuane sono un attrazione per molti, con numerosi sentieri e rifugi sparsi per la catena montuosa, è possibile organizzare escursioni, itinerari e/o visite guidate anche nell’antro del Corchia che con i suoi 53 km circa di gallerie e pozzi, detiene il primato nazionale del più vasto complesso carsico ipogeo. C’è inoltre l’opportunità di visitare altre destinazioni grazie alla vicinanza al porto di Genova e/o Livorno e all’Aereoporto di Pisa. A pochi km di distanza si possono raggiungere le affascinanti città d’arte come Lucca, Pisa, Firenze, Siena, e le famose colline del Chianti.

Precisamente le origini della Versilia, anticamente chiamata Fosse Papiriane, si estende su un’area di circa 160 Kmq nella fascia costiera della Toscana nord-occidentale. Dal punto di vista amministrativo fa parte della provincia di Lucca, il comune di Stazzema, Seravezza, Forte dei Marmi, Pietrasanta e con l'aggiunta successiva di Camaiore, vengono considerati appunto la “Versilia Storica”. Pietrasanta nacque all’incirca nel XIII secolo, quando il podestà di Lucca, dopo aver distrutto i castelli di Corvaia e Vallecchia si rifugiò con l’esercito sopra la Rocca che sovrasta la cittadina. Sotto il dominio di Castruccio Castracani Pietrasanta conobbe un grande sviluppo tanto che lo stesso nel 1324 fece costruire la Rocchetta e il Duomo. Dopo la morte di Castracani e un incendio nella città, il potere torna in mano ai lucchesi per poi andare ai fiorentini nel 1484. Il dominio fiorentino non durò comunque molto e il potere tornò in mano dei lucchesi.

Con Michelangelo Buonarroti si ebbe l’apertura delle prime cave di marmo che portarono alla città un notevole sviluppo economico. Nel 1700 Pietro Leopoldo contribuì in modo determinante allo sviluppo della città attuando opere di bonifica e incentivando la costruzione di alberghi e case rurali. Nel 1799 però con l’avvento dei francesi lo sviluppo economico subì una battuta d’arresto per poi riprendere dopo la caduta dell’impero napoleonico. Da questo momento in poi Pietrasanta conobbe solo momenti di ripresa tanto che nel 1842 venne aperta la scuola per la lavorazione artistica del marmo, attualmente attiva, e assunse la denominazione di mandamento di pretura rimasto intatto anche dopo l’unità d’Italia. Già dal nome si capisce ad esempio come Forte dei Marmi fungesse da tramite tra le cave di marmo delle Alpi Apuane e lo sbocco al mare. La prima costruzione fu il “Magazzino dei Marmi”,voluta da Cosimo dei Medici, intorno alla quale sorse in breve tempo un piccolo borgo di pescatori e naviganti.

Cominciò così lo sviluppo di questo piccolo paese che piano piano vide crescere sempre di più non solo le proprie attività cantieristiche ma anche i propri abitanti. Fu così che intorno all’800 Forte dei Marmi diventò una delle mete predilette dell’alta borghesia e della nobiltà cittadina. Con la nascita dei primi stabilimenti balneari e l’autonomia del Comune nel 1914, la città raggiunse il suo massimo splendore tanto che le famiglie più ricche costruirono le loro ville nella pineta della Roma Imperiale.